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Equinozio d’Autunno

La seconda metà di Settembre è il momento dell’anno che più amo.
La sua luce non è invadente e il calore del sole ha in sé la morbidezza.
Luce e calore avvolgono e accompagnano.
Raccolgono quanto di noi si è sprigionato nell’estate e, via via che si attenuano, ci conducono verso un sentire, verso un agire più a misura d’uomo che tutto comprende.
I toni si smorzano e gli sguardi diventano più profondi.
Questa profondità è necessaria: iniziamo, in un nuovo ciclo, a prepararci, a preparare la nostra terra a una nuova semina.
Il respiro tranquillo, lo sguardo sapiente di chi osserva in silenzio le proprie zolle, la propria anima, affidandosi ai ritmi della Terra.
Questo è ciò di cui parlano le nostre cellule, le nostre relazioni, se non interveniamo forzando i cicli.
Cicli che vedono il nascere e il realizzarsi di un sogno, di un progetto.
Pulizia del terreno, semina, crescita e maturazione, raccolto.
Alterare il ritmo genera, prima o poi, danno. Nel corpo fisico, nelle relazioni, nelle aziende, nell’economia.
Alterare il ritmo è l’imporsi dell’ego sulla verità dell’Essere dove incontreremo, invece, forze alleate interne e riconosceremo quelle esterne utili a sostenere lo sviluppo.
Quotidianamente possiamo osservare come i ritmi della società in cui viviamo sono lontani dal ritmo delle stagioni della terra.
Possiamo osservare come l’alterazione ci viene imposta, come aderiamo ad essa e perché. Possiamo cogliere l’impulso che ci porta ad andare oltre a quanto naturalmente siamo, nel volerla per noi stessi o imponendola all’altro.

Tempo, ritmi naturali, cicli.

Quale stagione sta attraversando in questo momento il nostro corpo fisico, la relazione a cui teniamo, un nostro progetto o un progetto a cui aderiamo?
E qual è la stagione che sta attraversando la nostra azienda e, in uno sguardo ancora più attento, ogni suo singolo settore e iniziativa?
Percepiamo, riconosciamo ritmi alterati?

Forse dobbiamo ripartire da qui.

Buon Equinozio
Maria